Ok, non fatevi spaventare del titolo. prendetevi una tazza di tè, dei biscotti, sedetevi sul divano, “perdetevi” in questo viaggi storico!!
Partiamo da alcuni concetti base: il nostro gustosissimo viaggio ha inizio tra la fine paleolitico(dal greco palaios=antico e lithos= pietra) e l’inizio del neolitico (anch’esso dal greco neos=nuovo da lithos=pietra) quando si iniziò a coltivare piante che fino a quel momento si era raccolto occasionalmente,assistendo così alla nascita dell’agricoltura. Tra le prime piante che hanno contribuito alla nascita di tale pratica abbiamo il farro monococco (nome scientifico triticum monococcum,conosciuto anche con il nome di farro piccolo).
Cosa centra il farro con l’uomo natufiano?
Facciamo chiarezza. con il passare del tempo le comunità nomadi, per via di un impoverimento della caccia( teoria ufficiale),”svilupparono” la capacità di addomesticare piante animali,costringendo l’uomo a occupare in maniera stabile.Da qui si iniziò ad avere “tracce” delle prime società, dei primi eserciti,e ( per l’appunto) dei primi campi coltivati.Tutto ciò accadeva nella mezzaluna fertile, zona geograficamente estesa che va dal Delta del Nilo fino all’Iran occidentale . Di tanta vasta area , ci collochiamo esattamente in Israele, nel deserto della Giudea, nei pressi delle grotte Wadi-el-Natuf( da qui il nome natufiano).
Ok, fin qui ci siamo… ma per quanto riguarda il farro?
Alla giusta domanda va la giusta risposta. Dagli scavi rinvenuti si è scoperto che la prima cultivar di grano tenero ad essere coltivata fu proprio il farro, progenitore indiscusso d i tutti grani ad oggi conosciuti. Esso fu il risultato di un incrocio naturale avvenuto tra la specie triticum boeticum e il triticum mococcum monococcum, e fu scelto per la sua rusticità, ovvero per la sua capacità di adattarsi ad ogni tipo di clima e terreno. Nel corso della storia si sono verificati altri incroci per selezione naturale arrivando così ad avere altre due specie di farro: il farro dicoccum ( farro dicocco) e il farro spelta (farro grande).
Quindi il senatore cappelli non è il più antico?
antico si, ma non antichissimo. Procediamo con ordine; cercando di elencare i grani( o almeno, quelli a noi noti ) per apparizione storica:dopo il farro, al secondo posto troviamo il timilia, già coltivato nell’antica Grecia e successivamente coltivato in sicilia, al terzo posto abbiamo il majorca ( Sicilia) e al quarto posto il grano Rieti (quest’ultimo preso in considerazione da Strampelli per la creazione del senatore cappelli).
E per quanto riguarda le cultivar di oggi?
la maggior parte delle cultivar oggi presente sono geneticamente modificate per aumentare la resistenza alle possibili avversità. ciò ha però minato notevolmente la qualità del grano, e di conseguenza anche del prodotto finito.
Parliamo del prodotto finito!
La macinazione era già conosciuta nell’antichità. Essi si limitavano a frantumare con il mortaio il cereale ottenendo la farina- ma la figura del mugnaio come professione prese piede solo nel medioevo con l’avvento delle prime macine a pietra.
E la panificazione?
beh…. per questo ne parleremo nei prossimi articoli!!!!